Quanto un video può aiutare la tua comunicazione?

La comunicazione video è uno dei settori in maggiore crescita nel mondo del marketing. Giusto per fare un esempio, nell’ultimo anno e mezzo da Publikendi abbiamo prodotto 150 video suddivisi in venti aziende diverse, che spaziano dal settore legale a quello medico, dalla grande industria alla ristorazione.

Questo perché il mercato si è molto democraticizzato in ragione di due grandi rivoluzioni:

  • L’avvento degli smartphone con videocamere sempre più potenti e performanti.
  • Lo sviluppo massiccio di social network che privilegiano foto e video per veicolare messaggi.

 

Vediamo assieme qualche numero:

Il 64% del pubblico è spinto all’acquisto di un prodotto dopo aver visto un video.
Solo il 9% delle imprese utilizza Youtube come canale di promozione.
I video sono condivisi il 1.200% delle volte in più rispetto alle immagini sulle piattaforme social.
L’82% del traffico web nel 2020 è stato costituito da video.
Il 45% delle persone guarda più di un’ora di video a settimana sui social.

Ad ogni modo, non basta girare uno o più video per ottenere risultati. Ogni azione di marketing deve essere sempre inserita all’interno di una strategia volta alla conversione. Per impostare la strategia bisogna conoscere il proprio target, scegliere il formato che si vuole sfruttare e il canale in cui immetterlo.

Sullo studio del target si aprirebbe una parentesi molto ampia che troverete analizzata in un futuro articolo ad hoc di questo blog, per ora vi basti sapere che prima di creare qualsiasi contenuto comunicativo è necessario conoscere bene le abitudini, le paure, i desideri e le necessità dei nostri potenziali clienti, in modo da spingere sulle “leve emozionali” che li spingono ad agire.

In quanto ai format, ovvero il come raccontare la nostra azienda, abbiamo:

  • Video brand aziendali
  • Video di intrattenimento
  • Video Help come tutorial, unboxing, video educational
  • Video Hero, dotati di una forte carica creativa e spettacolare

 

A seconda di quello che si decide di implementare, cambieranno durata, storytelling e canale su cui caricheremo il tutto.

Se il nostro video supera i dieci minuti il social più indicato è sicuramente Youtube. Nell’ultimo anno anche Facebook Watch ci sta abituando a contenuti che hanno un minutaggio elevatoInstagram e Tik Tok, invece, premiano contenuti più “easy” e immediati.

Se volessimo fare un’altra suddivisione, Facebook e Linkedin spingono i video tra un pubblico più adulto, mentre InstagramTik Tok e Twitch strizzano l’occhio ai più giovani. Youtube, invece, opera trasversalmente in tutte le fasce di età.

Rispondendo alla domanda iniziale di questo articolo, quindi, realizzare un video random non ti aiuterà a potenziare la comunicazione. I risultati arriveranno solo attraverso una strategia video, ovvero una serie di passaggi in cui il singolo (o più) video saranno diretti a trasferire un messaggio che soddisferà le esigenze del tuo target, avvicinandolo emozionalmente alla tua azienda.

Affronteremo in maggior dettaglio alcuni degli elementi che abbiamo solo accennato in questo pezzo in futuri articoli. Iscriviti alla nostra newsletter per non perdere i nostri approfondimenti sul grande universo del marketing.

Davide Toro

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