Tra le mete leader del turismo medico, svetta lo stato della Turchia. In particolare ci riferiamo alla sua branca più commerciale: quella della chirurgia e della medicina estetica.
I dati e le notizie ci portano a scoprire una vera e propria tendenza che capiamo non essere casuale ma il risultato virtuoso di un ventaglio di fattori.
Low cost con qualità. È possibile?
Sembra di sì. Gli ospedali e le cliniche private dedicati al mercato del turismo beauty stupiscono per tecnologie all’avanguardia e personale medico altamente qualificato.
A bilancio più di tutto pesa ovviamente che a qualità e modernità sia abbinato un prezzo incredibilmente contenuto per il pubblico europeo.
Il merito va alla diversa valuta che pone la Turchia in vantaggio competitivo rispetto al vicino occidente.
Ma a costituire il vero servizio differenziale è la completezza dell’esperienza e la facilità con cui si svolge tutto l’iter.
Le cliniche turche hanno studiato bene la propria offerta che, diciamocelo, non avrebbe avuto lo stesso successo se si fosse limitata all’intervento e alla degenza.
Per quanto il fine sia estetico infatti, quello dell’intervento è pur sempre un momento complesso, che il paziente vuole vivere senza incertezze e senza stress. Cosa fare allora per superare le barriere della distanza e della lingua rendendo comunque appetibile la soluzione turca?
È qui che il tutto si trasforma in un pacchetto, quasi assimilabile alla vacanza: un’esperienza lussuosa a basso costo che appiana tutte le difficoltà.
Ci si interfaccia con un unico referente che parla la tua lingua, si viene prelevati all’aeroporto e accompagnati in ogni spostamento e si pernotta in hotel esclusivamente sopra le quattro stelle con vista sui quartieri più moderni di Istanbul. La percezione del valore si alza e la possibilità di visitare la destinazione prima dell’operazione permette di vivere la trasferta perfetta.
Non tutti gli interventi necessitano di degenza, come per esempio il trapianto di capelli, il più praticato in Turchia e con un prezzo del 70% inferiore a quello medio delle cliniche europee.
Il marketing conta in modo decisivo
A muovere il numero elevato di turisti della bellezza in territorio turco è ed è stato un marketing mirato e corale.
Il target è facilmente individuabile e cliniche ed agenzie di viaggio turche investono ingenti fondi in campagne pubblicitarie dedicate, riscuotendo enorme successo.
Molti europei, di contro, reagiscono a queste campagne sostenendo che l’associazione con il viaggio, la vacanza e l’estrema semplificazione del processo possa far approcciare i pazienti alle procedure mediche con superficialità. Cosa che plausibilmente potrebbe incentivare in maniera irresponsabile il mercato del beauty tourism, esponendo perciò i più condizionabili a scelte poco ragionate.
È proprio il caso di parlare di marketing di una Nazione
Le attività di promozione non partono solo dai privati: esistono strategie governative che incentivano questo mercato in maniera attiva.
Nel 2004 infatti è stato fondato il Comitato del Turismo Sanitario Turco, organo con il compito di promuovere il turismo medico, in particolare la chirurgia estetica, con convegni, fiere internazionali e sviluppo di campagne marketing.
Esistono oltretutto incentivi fiscali per chi fa impresa nel settore. Il motivo?
Oltre ai più di 100.000 posti di lavoro generati negli ultimi anni dal beauty tourism la crescita di visitatori si traduce in incrementi positivi su molti altri fronti dell’economia locale.
Ai vantaggi già citati e all’impegno promozionale si aggiunge infatti l’elemento passaparola. Sempre più pazienti si considerano soddisfatti e parlano alla propria cerchia dell’esperienza positiva vissuta, abbattendo le diffidenze verso questa soluzione.
Anni fa si sarebbe potuto pensare che un mercato del genere non avrebbe mai preso piede. Il caso Turchia invece ci mostra come costruire un servizio cucito sul target più adatto possa cambiare le sorti di un intero settore, con risvolti positivi, pare, a lungo termine.